lunedì 4 ottobre 2010

Cuba

Fidel Castro è uno dei miei più grandi amici. Sono orgoglioso di essere fra quelli che appoggiano il diritto dei cubani a scegliere il proprio destino.
Le sanzioni che castigano i cubani per avere scelto l’autodeterminazione, si oppongono all’ordine mondiale che vogliamo instaurare. I cubani ci hanno donato tante ricchezze come l’istruzione per lottare e vincere. Sono un uomo leale e mai dimenticherò che nei momenti più oscuri della nostra patria, nella lotta contro l’apartheid, Fidel Castro era al nostro lato.


Questa frase è di Nelson Mandela. Pronunciata nella sua dichiarazione alla conferenza stampa con il presidente Bill Clinton a Città del Capo, in Sudafrica, il 27 marzo 1998. (Avrei voluto vedere la faccia di Clinton a sentire queste parole!!)
Invito tutti coloro che ne sanno poche su Cuba, che magari pensano di avere una loro opinione ma in fondo si rendono ben conto che si tratta solo dell'opinione che ci viene inculcata e che nulla di libero e personale c'è dentro questa loro idea, a leggere questo articolo di Gianni Minà.

Certo, già me li vedo quelli che stanno storcendo il naso e stanno per dire "Si, vabè, Minà difende sempre Cuba a spada tratta, che vuoi che ti dica". E invece no, per due ragioni: la prima è perché bisogna leggere tutte le opinioni e nessuno creda che leggere Repubblica, o altri, o vedere il Tg1, o altri, siano sinonimi di informazione scevra da opinioni; la seconda è che in questo articolo Minà riporta dichiarazioni di Obama, della Cia, di Amnesty International e Onu.

Lo so, è parecchio lungo, quindi ora proverò a riassumere i punti principali, anche se vi assicuro che merita di più spendere 5 minuti del proprio tempo a leggere l'originale che 2 a capire un riassunto. Ma tant'è. So che avete tutti sempre fretta e allora...un riassunto magari è meglio di niente.

L'articolo inzia dai numeri: ora a Cuba c'è un solo prigioniero politico. Si tratta di Rolando Jiménez Pozada, in carcere “per disobbedienza e per aver rivelato segreti di Stato”. I detenuti politici erano 27 lo scorso agosto, quando poi il ministro degli esteri spagnolo, Moratinos, insieme alla Chiesa cattolica riuscirono a intercedere su Raul Castro per la loro liberazione. Secondo Amnesty queste persone liberate erano state imprigionate per “aver ricevuto fondi o materiali dal governo degli Stati Uniti per porre in essere attività che la Revolución considerava eversive e pregiudiziali per Cuba”. Ma secondo il diritto internazionale, il finanziamento dall'esterno di una opposizione interna ad uno stato sovrano è illegale. La stessa cosa la dice Wayne Smith, capo dell’ufficio di interessi degli Stati Uniti a l’Avana dal 1979 al 1982, sotto il presidente Jimmy Carter. “Nessuno dovrebbe dare denaro ai dissidenti, e ancor meno con l’obiettivo di far cadere il governo cubano perché, quando si esplicita questo obiettivo, si mettono gli stessi dissidenti nella condizione di diventare agenti pagati da una potenza straniera per abbattere il proprio governo”.

Restiamo negli Usa. L'attuale presidente Barack Obama ha prorogato l’estensione della “Legge contro il commercio con il nemico”: legge che mantiene il blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba. Questo perché, ha scritto Obama di suo pugno, “la continuazione per un anno di queste misure riguardanti Cuba conviene agli interessi nazionali degli Stati Uniti”.
Minà, poi, sottolinea che Cuba è l'unico paese al mondo ad avere ancora questa misura: nel 2008 il presidente Bush la tolse anche alla Corea del Nord.
Da questo punto l'articolo parte in una raccolta di casi esemplari su cui la stampa internazionale ha taciuto (dalle fosse comuni in Colombia e Messico, fino al disastro cinese sui diritti umani), mentre si continua a fare una guerra mediatica contro Cuba.
Arrivo così alla fine dell'articolo, e della vostra pazienza forse, per dare un po' di date, numeri e citazioni.

1) In giro per il mondo, soprattutto nelle favelas del sud America, ci sono circa 70mila medici cubani che prestano il loro lavoro in luoghi dove spesso "non arrivano nemmeno le agenzie dell’Onu".

2) "Dalla Scuola di medicina de l’Avana, fondata 10 anni fa là dov’era la scuola della marina, sono già stati laureati più di settemila ragazzi, provenienti dai paesi più poveri del mondo, che hanno preso l’impegno di andare a esercitare la professione nei luoghi più impervi dei loro paesi".

3) In queste scuole ci sono perfino studenti dei ghetti delle grandi città nordamericane, che non avrebbero mai potuto diventare dottori nel paese più ricco del mondo. Non a caso, proprio Obama ha dichiarato: “L’impatto dei medici cubani nel sud del mondo è stato più vincente di molte nostre strategie politiche”.

4) "Qualche anno fa uno tsunami travolse le nazioni affacciate sull’Oceano indiano, l’Indonesia chiese all’Onu come organizzarsi in caso di ripetersi del terribile fenomeno. Bene, le Nazioni unite consigliarono di rivolgersi a Cuba, dove la Protezione civile era magari povera, ma efficientissima e organizzata".

5) Quando Cuba fu liberata dalla Rivoluzione castrista (questo ve lo scrivo io, ricordandomi del mio viaggio in quel Paese) l'Avana era "proprietà" di mafiosi americani e capitale americana (in questo caso intendo dell'intero continente) della prostituzione. A poche ore di volo da New York gente come Al Capone aveva i tropici e un paese dove poteva fare come gli pareva. L'Avana vecchia, ora patrimonio dell'Unesco, secondo i piani di Al Capone, supportati dagli Usa, sarebbe stata rasa al suolo per farci hotel a 5 stelle e locali notturni per statunitensi. Per fortuna è arrivato Castro.

6) E sulla prostituzione: che ne parliamo noi, con le nostre escort sdoganate, ha di certo un suo perché. Ma parlarne con il crocifisso al collo e scrollando il capo in tono moralistico, credo ci faccia fare ancora più una figura di merda.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

vedo che credi ancora nelle favole,,saluti

Isotta ha detto...

Voglio bene a questo Paese alla sua dignitosa gente,nonostante certo alcuni errori economici e restringimenti di libertà.
Quando da eurocentrica, mi sorgono dubbi o voglia di critica nei confronti di Cuba, penso al resto dell'America centrale e del sud e mi vergogno.

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